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Tag: ozzano dell’emilia

Recettori dello stress craniali

Kinesiologia Applicata 
FLOWCHART  MANUAL _ David Leaf 

Trattasi di zone riflesse situate sul cranio che “disattivano” i muscoli. Sono spesso presenti in caso di traumi distorsivi o di traumi diretti al cranio.

Se si picchietta un riflesso neurovascolare e il muscolo associato si indebolisce, significa che bisogna intervenire sul recettore dello stress associato. Potete eseguire una localizzazione terapeutica sul recettore dello stress avvalendovi di un qualunque muscolo indicatore forte.

Procedimento

1. Se partite da un muscolo debole, eseguite un challenge sul recettore dello stress per stabilire la direzione. Esercitate una pressione sul cranio lungo la linea indicata nelle tabelle e testate il muscolo per verificare se si è rafforzato.

2. Per eseguire il trattamento, determinate la direzione in cui il muscolo si indebolisce e la fase di respirazione che annulla l’indebolimento. Esercitate una pressione sulla cute del cranio nella direzione di indebolimento, durante la fase di respirazione che inibiva il riflesso.

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Riflessi NeuroVascolari

Kinesiologia Applicata 
FLOWCHART  MANUAL _ David Leaf
Storia

Negli anni ’30 Terrence Bennett D.C. fu il primo a descrivere questi riflessi come punti empirici che influenzano la circolazione verso organi specifici. Nel 1966 Goodheart mise in relazione i punti vascolari con specifiche combinazioni muscolo-organo.

Fisiologia

Il centro vasomotorio si trova nella parte inferiore del ponte e in quella superiore del midollo. La parte maggiore laterale superiore controlla la vasocostrizione, mentre Il resto inibisce l’azione di controllo della vasodilatazione. L’azione congiunta di queste aree controlla il tono vasomotorio. Il controllo della vasodilatazione e vasocostrizione può essere influenzato dai centri superiori del cervello, attraverso i “riflessi Bennett”, somato autonomi, si può influenzare la circolazione.

Localizzazione

Sono situati quasi interamente sul cranio. Trattasi di piccole zone specifiche aventi, a livello embriologico, una relazione vascolare con il complesso muscolo-organo associato.

Trattamento

Per stimolare i punti bisogna strattonare lievemente la cute che sovrasta il punto indicato e variare la direzione fino a quando non si avverte la pulsazione maggiore. La frequenza pulsatoria dovrebbe oscillare tra i 70-74 battiti al minuto, variando solo leggermente in relazione con la frequenza del battito cardiaco del paziente. La durata del trattamento va dai 20 ai 30 secondi, tuttavia la tecnica del biofeedback termico ha dimostrato che la stimolazione dei punti interessati dovrebbe durare fino a 5 minuti.

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