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PT MIOFASCIALI – TERMINI SOLITAMENTE SINONIMI – Parte 2°

Janet G.Travell, David G.Simons _ Dolore Muscolare _ Diagnosi & Terapia, PUNTI TRIGGER

I seguenti termini sono qualche volta usati come sinonimi di “PT miofasciale”, ma altre volte hanno significati differenti. Quando si legge la letteratura, bisogna comprendere in che senso l’autore stia usando tali termini.

Fibrosite

Di tutti i marchi applicati alle sindromi dolorifiche muscolari, la fibrosite causa la maggior confusione, perché è stata usata per uno spettro estremamente ampio di definizioni che si sovrappongono e che sono in conflitto tra loro. Per citare Waylonis, “la Fibrosite significa molte cose differenti per molte persone”.

Gowers introdusse la parola “fibrosite” nel 1904, come termine indicante il reumatismo muscolare, citando esempi nelle regioni del collo, della spalla, e lombosacrale. La sua descrizione del reumatismo muscolare poteva rappresentare il dolore miofasciale dovuto a PT. Attribuì l’indurimento palpabile dei muscoli a “infiammazione dei tessuti fibrosi dei muscoli”. Stockman, nello stesso anno, mostrò la prova anatomopatologica che i noduli (bandelette palpabili) nel “reumatismo cronico” erano zone di iperplasia infiammatoria nel tessuto connettivo di cute, muscolo, grasso sottocutaneo, fascia o periostio. Successivamente utilizzo la “fibrosite” di Gowers, per i suoi reperti anatomopatologici. Il “matrimonio” di queste due idee fu consacrato dalla Società Reale di Medicina.

Col passare degli anni, ‘fibrosite’ ha acquistato almeno 5 diversi significati.

  1. I primi autori usavano generalmente questo termine come sinonimo di “reumatismo muscolare” e con ciò che noi chiamiamo PT miofasciale.
  2. Alcuni autori hanno fatto equivalere la fibrosite, o reumatismo non articolare, al reumatismo psicogeno. Non potendo identificare i segni e i sintomi dei PT miofasciali, e in assenza di prove di laboratorio e radiografiche di un processo patologico che giustifichino il dolore del paziente, i medici attribuivano tale dolore primariamente allo stress psicologico.
  3. L’attuale capitolo sulla fibrosite, in un prestigioso testo di reumatologia elenca criteri diagnostici per tale patologia:
  • Dolore diffuso di durata superiore ai 3 mesi,
  • Dolenzia locale ad almeno 12 su 14 siti specifici,
  • Dolenzia al rotolamento della cute sopra la regione scapolare superiore,
  • Sonno disturbato, con senso di fatica e rigidità mattutini.

Questi criteri sono molto poco correlati con ciò che la maggior parte degli autori precedenti descrisse come fibrosite ed hanno poca correlazione con i PT miofasciali.

  1. La panniculosi o panniculite, una forma di dolenzia ed indurimento sottocutaneo circoscritto, presente sulla parte posteriore dei cingoli scapolari e pelvici, è stata considerata una forma di fibrosite.
  2. Il termine “fibrosite” venne introdotto come descrizione di un processo anatomopatologico del tessuto connettivo in varie strutture. E’ stato perciò applicato a vari disturbi del tessuto connettivo in varie strutture anatomiche, come le tendiniti, le borsiti, le capsuliti e le tenosinoviti. Il termine “fibrosite” è stato reso più specifico con dei termini che lo modificano, incluso miofibrosite, fibromialgia, fibrosite addominale, fibrosite brachiale, lombosacrale ed intercostale, chiazze fibrositiche, sindrome fibrositica e miofibrosite interstiziale. Nella nostra opinione, la fibrosite è diventata una diagnosi disperatamente ambigua, per i suoi significati multipli e incompatibili, e quindi sarebbe meglio evitarla.
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